“Comportamenti difficili” dei bambini

Le reazioni esagerate ed i “capricci” dei bambini non hanno solo lo scopo di far arrabbiare mamma e papà, sono reazioni a condizioni ambientali o interne che possono essere determinate sia dalle nostre azioni o semplicemente da alcune fasi dello sviluppo.

Davanti al comportamento difficile del bambino, l’adulto ha svariate reazioni come nervosismo, sfiducia, frustrazioni e senso di colpa. Il più delle volte queste modalità poco adeguate del bambino vengono vissute dall’adulto come un atto di sfida, il desiderio di prevaricazione del bambino, verso l’autorevolezza educativa. Questo atteggiamento non deve però turbare o togliere delle certezze sulle modalità educative esplicate dall’adulto. Nel momento in cui il bambino sembra fare i capricci, magari alzando la voce, urlando, o facendo scene “teatrali” di vario genere, una modalità efficace e spiazzante da attuare, potrebbe essere quella di parlare con un tono più basso, restare tranquilli (sebbene il primo impulso sarebbe tutto fuorché la calma). Avere un atteggiamento fermo, coerente e comunque di ascolto verso la dinamica espressa dal bambino, lo aiuterà a trovare un modo per calmarsi. L’adulto che sa accogliere con fiducia e pazienza anche le reazioni difficili ed oppositive del bambino, rassicura e permette di comprendere al bambino che ci sono altre modalità con le quali esprimere i suoi bisogni. Le punizioni o le minacce, durante questi momenti di grande difficoltà, non avranno alcun effetto sul bambino, anzi aumenteranno la sua frustrazione ed il suo disagio. Pertanto, sarebbe più utile trovare delle strategie di comunicazione che permettano una risoluzione serena e che diano conforto ad entrambe le parti. L’adulto fermo ed autorevole, ma al contempo in ascolto ed accogliente, che sproni il bambino ad una autonoma risoluzione del suo disappunto/capriccio, agevolerà la sua capacità di controllare i suoi impulsi e le sue frustrazioni, poiché consapevole di non essere lasciato da solo ad affrontare le sue difficoltà emotive. Ci vuole sicuramente, anche per l’adulto, una grande sicurezza ed una buona capacità di controllo delle proprie emozioni nel mantenere una così pacata modalità d’intervento, ma la vera forza sta proprio nel credere di poterci riuscire. Atteggiamenti contraddittori potrebbero nuocere al bambino, mandandolo in confusione. Interrogarsi sulla motivazione del comportamento difficile del bambino per riuscire a comprendere le sue motivazioni ci aiuterà a rispondere in maniera adeguata accogliendolo e questo è la base di una relazione educativa serena e confortante nel rapporto adulto/bambino.

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