Perché si festeggia ferragosto?

La festa ha origini dall’antica Roma, quando nel 18 a.C. furono istituite le  cosiddette Feriae Augusti, ovvero il riposo dell’imperatore Augusto con festeggiamenti in suo onore. Anticamente  le festività, che  dà il nome anche al mese, non si concentrava nella giornata del 15, ma  cadeva precisamente il 1 di agosto e i giorni di riposo si estendevano in tutto il mese di agosto. In tutto l’Impero, durante i festeggiamenti si organizzavano corse di cavalli e altri animali da tiro.

Il il 13 agosto si teneva la festa più importante, in onore di Diana, e i  Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli in onore di Conso, dio della terra e della fertilità. Nel 21 a.C., poi, le feste religiose del mese e il riposo furono inglobate sotto un unico festeggiamento, le Feriae Augustales durante le quali si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, come buoi, asini e muli, stavano a risposo agghindati con corone di fiori. I lavoratori porgevano gli auguri ai loro padroni e in cambio ottenevano una mancia.

Da festa romana a festa cattolica

Nel VII secolo la festa fu inglobata dalla Chiesa cattolica e fu fatta coincidere con la festa dell’Assunzione di Maria, concetto in base al quale la madre di Gesù è stata accolta in cielo, dopo la morte, non solo con l’anima ma anche con il corpo. Infine, nel 1950, verrà riconosciuto come un dogma di fede da Papa Pio XII. Secondo il Vaticano tale ascensione avvenne proprio il 15 agosto. Di qui lo “spostamento” di quattordici giorni della data ufficiale del Ferragosto. L’unione dell’elemento sacro a quello secolare ha fatto sì che Ferragosto venga ancora oggi considerato una vera e propria festa di precetto per la quale i fedeli sono tenuti a partecipare alla Messa e astenersi dalle attività lavorative.

La festa diventa popolare col regima fascista

La ricorrenza ha assunto le caratteristiche attuali durante il periodo fascista. Il regime organizzava infatti sagre, gite fuori porta e feste attraverso l’Opera nazionale del dopolavoro. Le gite inoltre avvenivano grazie ai Treni popolari di Ferragosto che offrivano la possibilità di viaggiare a tariffe agevolate e limitate dal 13 al 15 agosto.

stata tenuta in gran considerazione anche dal regime fascista che durante gli anni al governo si prodigò nell’organizzare gite popolari tramite le associazioni del dopolavoro. Si ricordano, in particolare, i treni popolari di Ferragosto sui quali si poteva salire a tariffe agevolate per permettere alle classi meno agiate di girare l’Italia e raggiungere località di villeggiatura. Le offerte erano limitate de variavano dalle formule di sole 24 ore a quelle che comprendevano tutti e tre i giorni, con spostamenti massimi fino a 200 chilometri.

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