Pasqua, 7 italiani su 10 ai fornelli per recuperare il buon umore

Come lo scorso anno, quella che ci attende sarà una Pasqua blindata in casa, in cui non sarà possibile organizzare grandi tavolate con amici e parenti o concedersi le classiche gite fuori porta all’aria aperta. Tuttavia, per non farsi prendere dalla tristezza gli italiani hanno diverse strategie: quasi 7 italiani su 10 (68%) pensano di trascorrere le festività pasquali dedicandosi principalmente ad attività culinarie. Per riappropriarsi del proprio equilibrio psicofisico (37%) e ritrovare l’equilibrio in famiglia (45%) quindi si ricorrerà a quella che gli esperti chiamano Cooking Therapy, capace di riattivare la mente, stimolare i sensi e al tempo stesso ridurre stress e malumori.

È quanto emerge da un’indagine di Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su un campione di 900 italiani attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community lifestyle internazionali ed un pool di esperti tra sociologi e bartender, su come gli italiani trascorreranno le prossime festività pasquali.

In questo periodo di restrizioni e rinunce, come  sta cambiando la routine quotidiana?

Secondo gli italiani a cambiare sono stati soprattutto il modo di relazionarsi con gli altri (56%), la routine lavorativa (51%) e l’equilibrio tra vita privata e impegni lavorativi/pubblici (44%). La pandemia ha inoltre implicato un cambio di prospettiva (41%), ovvero il giudicare le cose sotto un altro punto di vista.

Come ha influito la pandemia nella percezione del quotidiano?

Ha comportato una maggiore attenzione per la propria salute (55%), la rivalutazione di alcune azioni quotidiane (48%) che un tempo si davano per scontato, ma anche la scoperta di nuove attività e di hobby (45%) che, complice il maggior tempo a disposizione e il dover trascorrere maggior tempo in casa, ha permesso di scoprire nuove passioni e qualità insospettabili.

Che cosa faranno quindi gli italiani durante le festività pasquali?

La maggioranza (68%) la trascorrerà principalmente ai fornelli, per preparare i piatti della tradizione o sperimentare assaggini e finger food con conviventi, familiari e parenti stretti, organizzando momenti di aperitivo, anche virtuali per scambiarsi gli auguri con chi non si potrà raggiungere.

Altri (55%) si dedicheranno a maratone televisive e al cosiddetto binge-watching, approfittando del tempo libero per recuperare serie tv arretrate o scoprirne di nuove. Altri trascorreranno queste giornate rispolverando vecchi hobby o riscoprendone di nuovi come lettura (39%), disegno (45%), tornei di videogiochi online (49%) per trascorrere il tempo in compagnia, seppur virtuale. I più indisciplinati, confessano che cercheranno comunque di “evadere” in qualche modo dalle mura domestiche (23%), soprattutto in occasione di quella che rappresenta una delle tradizioni della Pasqua italiana, soprattutto il giorno di Pasquetta: la tradizionale gita fuori porta.

I vantaggi della Cooking Therapy

La Cooking Therapy si rivela utilissima per acquisire abilità come la capacità di sincronizzare i movimenti e soprattutto i pensieri: ma perché agli italiani piace cucinare e sperimentare? Se da un lato sembra prevalere la motivazione utilitaristica, ovvero il fatto di dover preparare pasti e pietanze in casa per l’impossibilità di raggiungere bar e ristoranti (55%), dall’altro in molti si cimentano ai fornelli per mettersi alla prova (51%), come atto d’amore verso quei pochi parenti e familiari (45%) con cui si trascorreranno ore a tavola, oppure semplicemente come antistress (37%) per occupare la mente attraverso un’esperienza multisensoriale. Vissuta in quest’ottica, infatti, la cucina non è infatti più un semplice dovere, ma un gesto d’amore verso sé stessi e gli altri dal potere rigenerante. Un atto creativo che stimolando i vari sensi, dal tatto al gusto, dalla vista all’olfatto e persino l’udito, ci riconnette alla vita, favorendo l’attività di mente e corpo.

 

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