La natura va amata e rispettata o non importa?

Di Carlo Pagani, Maestro Giardiniere

 

Pongo una domanda, la più banale e retorica al 100%, la natura va amata e rispettata o non importa? La risposta sarà banale e scontata, ma non è affatto così.

Dietro l’ipocrisia delle persone, degli interessi, fino alle speculazioni economiche, la natura e la campagna vengono sistematicamente sempre più calpestate e violentate come dimostrano disboscamenti, costruzioni ai bordi di fiumi e terreni franosi, discariche abusive, sotterramenti illeciti di sostanze nocive, il tutto sacrificato al dio cemento o asfalto. E allora  considerato che non è possibile fare rivoluzioni copernicane in questa società moderna, il sogno è promuovere una nuova consapevolezza di ciò che rappresenta il bisogno necessario e indispensabile  dell’uomo di oggi, bisogno di natura, di verde, di bellezza, di libertà. Marzo fresco e soleggiato, temperatura mite, vedo scorrere attraverso la porta vetro del mio studio decine di persone che percorrono la pista pedonale che porta alla campagna, occhi allegri e sorridenti anche sotto la mascherina. Ecco come dare forma al sogno, coinvolgere e responsabilizzare queste ed altre persone, entusiasmarle con ogni mezzo, perché diventino a loro volta testimoni attrici e attori di un nuovo umanesimo naturalista  che faccia seriamente capire che la natura è vita, linfa vitale per tutti noi. Dobbiamo sentirci dentro il bisogno di verde, di fiori, di profumo d’erba, odore della terra, sapori autentici di frutta matura appena colta, tali da soddisfare tutti i nostri sensi che ci renderanno più piacevole la vita. Chiudo qui il sermone che per la verità avevo pensato per il giorno di Pasqua, ma vista la concorrenza con quelli ben più autorevoli ho voluto evitare una concorrenza che mi pareva sleale!

 

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest