Gianni Franceschi e la meccanica agricola

Gianni Franceschi e la meccanica agricola

A Gianni Franceschi, il 13 ottobre 2019, nell’ambito di AgriBu, è stato conferito, sul palco di Piazza Filopanti, il Premio Pro Loco all’Innovazione nella Meccanica Agricola. Il riconoscimento viene assegnato a persone ed aziende che con la loro creatività hanno cambiato la storia del mondo agricolo.

Classe 1926, Gianni Franceschi ha dedicato la sua esistenza alla meccanica agricola, riuscendo ad introdurre idee innovative. Franceschi nel corso della sua vita imprenditoriale ha infatti progettato mezzi e fondato aziende di grande qualità come la storica FM (Franceschi-Masina) e la Comeb (Costruzioni macchine budriesi), che è ancora un’importante realtà imprenditoriale.

LA CREATIVITÀ E LA PASSIONE

La vicenda umana del budriese Gianni Franceschi riassume una serie di significati e valenze, che descrivono un territorio ed un periodo storico. Le umili origini, il dramma bellico vissuto come una immane tragedia, in grado di sconvolgere la quotidianità. A scandire l’infanzia di Franceschi c’è l’amore per la costruzione  di piccole macchine. Costruite con qualche rocchetto di legno, alcuni elastici e forcine per capelli, sono frutto della fantasia e dell’impossibilità di acquistare giocattoli. Un ingegno forgiato al cospetto delle difficoltà, superate attraverso la spiccata propensione per la creatività. Le Scuole Elementari e l’Avviamento permettono a Gianni di affinare la sua attitudine. Attitudine che troverà una vera applicazione al termine della II Guerra Mondiale, quando comincerà a frequentare l’Officina Bergonzoni e poi l’indimenticabile Officina Poggi, autentica università budriese della meccanica. Franceschi si mette alla prova con grande impegno durante la giornata, dedicandosi a varie attività, in particolare ai lavori al tornio, mentre alla sera frequenta le lezioni all’Istituto Aldini e Valeriani di Bologna, dove conseguirà il Diploma.

Concluso l’apprendistato e gli studi, Gianni – nei primi anni ’50 – acquista un tornio, investendo quasi tutti i suoi risparmi, e prende in affitto un piccolo locale. È qui inizia a dare vita ai suoi sogni. Al termine di estenuanti ore passate a riparare motori e altre parti meccaniche di camion automobili e mezzi agricoli, Franceschi può finalmente dedicarsi al disegno e alla progettazione di nuovi macchinari, legati al mondo agricolo.

Gianni Franceschi riceve, nel 1976 a Roma, il Premio Internazionale dell’Ascesa – Jumbo Jet d’Oro

FRANCESCHI DIVENTA IMPRENDITORE

Gianni si concentra sulla problematica rappresentata dalla crescita dell’erba, che doveva essere estirpata, tra le doppie file del grano. Dopo vari tentativi, Franceschi costruisce una piccola macchina di carpenteria a ruota. Questa verrà migliorata immediatamente, sostituita con un’altra a ruote trainanti: nasce la Motozappa C4. L’idea innovativa risiede nelle due grandi ruote a pala, che consentono di eseguire una notevole quantità di lavoro, impegnando un solo operatore. La C4 può anche essere modificata, togliendo le due ruote grandi e inserendone una centrale dentata. Così facendo è in grado di effettuare operazioni di fresatura e di rincalzatura. Le richieste della motozappa aumentano in maniera repentina. Il budriese comprende quindi di aver bisogno di aiuto e nel 1963 dà vita a una vera azienda: l’FM (Franceschi-Masina). Insieme all’amico e socio Graziano Masina, Franceschi diventa così un vero imprenditore, ponendo al centro della sua attività le esigenze degli agricoltori. Attorno alla metà degli anni ’60 viene costruita la D7, una motozappa molto robusta e potente. Dotata di motore Minarelli 9cv, è perfetta per fresare il terreno coltivato ad ortaggi e barbabietole. Le richieste delle motozappe, che si declineranno in 9 modelli, giungeranno da ogni parte d’Italia e poi anche dall’estero.

La Motozappa C4 ideata da Gianni Franceschi

Nel 1976 giungerà il prestigioso Premio Internazionale dell’Ascesa – Jumbo Jet d’Oro, che confermerà ulteriormente la bontà dei traguardi raggiunti.

La creatività di Franceschi, sempre incuriosito da nuove macchine, si rivolgerà alle lavorazioni di grandi estensioni di terreno, per cui sono necessarie attrezzature di vario genere e dimensioni. Nella seconda metà degli anni ’70, Gianni crea la Comeb (Costruzione macchine budresi). L’azienda si specializzerà nella realizzazione di frese multiple, capaci di soddisfare varie tipologie di coltivazioni, e di interrasassi, in grado di sotterrare tutti i sassi nei terreni più ostici, riportando in superficie il terreno coltivabile.

L’AMORE INFINITO PER LA MECCANICA

Parlando con Gianni Franceschi riemergono infiniti aneddoti, che permettono di comprendere quanto sia profondo il suo legame con la ricerca di nuove soluzioni meccaniche. Tra i ricordi, la memoria si sofferma sulla lettera inviata dalla FIAT e firmata da Gianni Agnelli. Quest’ultimo rimane colpito dalla trasformazione (brevettata da Franceschi) di un trattore cingolato, adatto anche a percorrere le strade asfaltate. Così, gli offre un importante lavoro, rifiutato dal budriese: troppo legato al paese natale e alla famiglia, che rappresenta da sempre un punto di riferimento fondamentale.

articolo  di Leonardo Arrighi

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