Don Giuseppe Codicè nasce a Budrio (Bologna) il 3 marzo 1838 da famiglia di solide tradizioni cristiane. Laureato in teologia, è ordinato sacerdote il 30 settembre 1860. Il 1° agosto 1870 entra come parroco a Vedrana, nella Chiesa di Santa Maria Annunziata. ·
Ad aiutarlo nell’impegno pastorale, un gruppo di giovani ragazze che in seguito, sotto la guida del parroco, prenderà forma di associazione religiosa, le Visitandine dell’Immacolata per tanti anni impegnate in tante parrocchie, negli asili e scuole parrocchiali della diocesi bolognese, nell’assistenza agli anziani. Don Giuseppe è attivo nelle vicende sociali e storiche del suo tempo: vivaci anche le polemiche con gli anticlericali e i socialisti del tempo. E, concreto nell’impegno di elevare la condizione di povertà non solo materiale del suo paese: Casa Madre delle Visitandine (rantico Ospitale di San Giorgio da lui acquistato e adattato) oltre che abitazione delle Suore, era scuola di formazione per le ragazze e asilo per i bambini del paese. Lungimirante fu l’acquisto in Bologna di Palazzo Gozzadini (Via Santo Stefano, 58) per inviarvi le ragazze del paese a proseguire la formazione scolastica.
Dalla piccola comunità vedranese, negli anni in cui lui è l’animatore, escono dodici nuovi sacerdoti.
Don Giuseppe muore il 21 gennaio 1915. Ai piedi dell’altare di San Luigi, all’inizio della messa, ebbe il malore, che di lì a poche ore lo portò a chiudere la sua vicenda terrena. La Chiesa, dichiarandolo venerabile (2019), guarda allo spirito che l’ha animato, ce lo presenta esempio di virtù cristiane: di fede, speranza, carità, umiltà, povertà, servizio e ci invita a invocarlo come intercessore di grazie.
Fu “un buon parroco’: questa la comune testimonianza dei fedeli alla sua morte.
Un “santo” della porta accanto: direbbe papa Francesco. Un motto caro a don Codicè: “Fate le cose ordinarie in modo straordinario:’ Dopo un’esistenza ricca di attività pastorali e feconda di frutti spirituali don Giuseppe Codicè si spense ai piedi dell’altare maggiore della sua parrocchia di Vedrana, mentre recitava il Confiteor all’inizio della celebrazione eucaristica, il 21 gennaio 1915.
Dal settembre 2021, ai piedi dell’altare di San Luigi, sono posti i resti mortali di don Giuseppe Codicè.
“QUI RIPOSA / IN ATTESA DELLA BEATA SPERANZA / IL VENERABILE I DON GIUSEPPE CODICÈ / 1838 -1915”