Perché l’uovo a Pasqua?

Perché l’uovo a Pasqua? Se l’uovo fin dagli antichi egizi ha assunto un valore simbolico legato alla vita e alla rinascita, con il Cristianesimo questo significato è stato reinterpretato alla luce delle Nuove Scritture. L’uovo diventa così il simbolo del miracolo della Resurrezione di Cristo. Poi, a partire dal Medioevo, in Germania, tra il popolo si diffonde l’usanza di regalarsi uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici invece le uova diventano oggetti preziosi e vengono decorate in argento, platino o oro.

L’uovo di Vatel

Quanto all’idea delle uova di cioccolato, pare che il primo a farne realizzare uno di crema di cacao dal suo chocolatier di corte sia stato  Luigi XIV. Siamo a inizio Settecento e il celeberrimo cuoco e pasticciere di corte del Re Sole si chiamava François Vatel (qualcuno ricorderà  Gérard Depardieu nel film Vatel, dove interpreta il ruolo del famoso pasticciere). Ideatore dei più sontuosi banchetti che si siano mai visti a Versailles, era stato nominato “contrôleur général de la Bouche” e suo era il compito di immaginare e preparare le più raffinate portate da servire al re di Francia.

La sorpresa nell’uovo?

Questa tradizione pare che invece risalga alla Russia degli zar, dove l’arte della loro fabbricazione ha raggiunto vette ineguagliabili per merito dell’orafo di corte Peter Carl Fabergé (1846-1920). L’orafo venne incaricato dallo zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate (la collezione imperiale vanta 52 esemplari stupefacenti). Il primo uovo realizzato era in platino smaltato di bianco. Al suo interno c’era un altro uovo, questa volta in oro, che a sua volta conteneva altri due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato.

L’idea dell’uovo di cioccolato matrioska, ovvero con sorpresa, pare che invece sia dei Piemontesi, maestri nell’arte del cioccolato. Negli anni ’20 del XX secolo il primato di la Casa Sartorio di Torino brevettò un sistema per modellare con il cioccolato le forme vuote. Prendendo spunto dal Fabergé, l’introduzione della sorpresa avviene già nel 1925, dapprima con animaletti in zucchero o confetti, poi con regali sempre più costosi e preziosi. Già nel 1927 le uova di Pasqua di cioccolato a Torino erano di gran moda, e da allora il loro successo non si è più fermato, fino al vero e proprio boom del Secondo Dopoguerra.

Buona Pasqua a tutti!

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