Noccioli di ciliegie, dalle caverne fino a noi

La ciliegia è conosciuta ed apprezzata fin dai tempi della pietra: molti fonti citano ritrovamenti di noccioli fossilizzati in caverne europee. Lo sapevate che anche le truppe militari di Giulio Cesare ne andavano ghiotte? Le mangiavano in missione, lasciando i noccioli in giro per lImpero per far crescere alberi di ciliegie.

Il nome Cerasus avium sembra derivare da Cerasonta, cittadina greca dellAsia Minore, lattuale Kiresun. Rientrando da una campagna militare, Lucullo, console romano, la portò a Roma, mentre l’epiteto avium fa riferimento al fatto che la disseminazione avviene, in natura, soprattutto per opera degli uccelli.

Le ciliegie sono ricche di vitamina C e A che aiutano a proteggere la vista e contribuiscono al buon funzionamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre sostanze come l’acido folico e i flavonoidi importanti per la lotta all’invecchiamento. Con i peduncoli è possibile realizzare decotti e tisane utili per purificare i reni e calmare la cistite. Inoltre, un cuscino cdi noccioli di ciliegie è utile per lenire i dolori sia riscaldandolo che mettendolo in freezer.

Dr. Francesca Calandriello

Dr. Francesca Calandriello

Francesca Calandriello, è una Dietista, un Biologo nutrizionista, un’Erborista e un Professore a.c. dell’Università di Bologna dove insegna Piante officinali e integratori alimentari e Botanica Farmaceutica Sistematica.

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