Nella mostra, a cura di Paolo Pallara, noto artista ferrarese, è ancora una volta protagonista la luna, che ha influenzato artisti di svariati ambiti nel corso della storia.
Le lune di Vanna sono rappresentate come affascinanti sfere, offrendo una fuga dalla monotonia quotidiana attraverso gli occhi di un sognatore. Possono incarnare la grandezza della natura rispetto all’uomo, fungendo da ispirazione per la meditazione o addirittura da fonte di energia per realizzare i desideri. Ciascuna luna è unica e soggettiva, riflettendo visioni personali.
Attraverso un approccio materico e informale, Vanna Modelli crea opere “radicali” sottraendo continuamente, sintetizzando gli elementi chiave della pittura: superficie, forma e colore. Le opere trasmettono leggerezza e analisi, con dipinti spesso monocromatici che interagiscono con la luce, suggerendo talvolta l’idea di emergere dallo spazio bidimensionale.
Così definisce le opere di Vanna Modelli Isabella Schiavone – giornalista TgUno:
“Una pittura materica che ci conduce nella corporeità dell’arte. Osservare le lune di Vanna Modelli e al contempo un viaggio rievocativo verso l’ignoto e verso ciò che è lontano da noi, ma anche un inno valore intrinseco della materia.
Palpabile, tattile, concreta la plasticità si fa qui mezzo espressivo e forza comunicativa. Il suolo lunare diventa arte nella sua densità, ruvidezza, solidità.
Emerge dalla superficie come tante bolle di sapone, dando un effetto tridimensionale all’opera. La brava artista ci conduce in luoghi infiniti e fuori dal tempo, immergendoli in atmosfere romantiche ed universali. Liriche ed insieme suggestive, le lune di Vanna Modelli rappresentano le sfumature del nostro animo, osservandole, sembra che la nostra anima ci si specchi dentro”.
La mostra resterà aperta nella hall dell’Hotel Annunziata fino al 3 marzo 2024.
