La vita dopo la perdita di un arto: una sfida per le donne

Consulta delle Donne Budrio

La vita dopo la perdita di un arto: una sfida per le donne

Un incontro organizzato dalla organizzato dalla Consulta delle Donne di Budrio, venerdì 20 maggio, ore 18:00 presso l’Auditorium di Budrio, in via Saffi 50. Con la partecipazione di Luisa Teresa Acquaderni e del fisioterapista budriese Claudio Panizzi.

Secondo Istat sono 3,1 milioni le persone disabili in Italia, il 5,2% della popolazione italiana e il 60% di queste sono donne.
Com’è la vita prima e dopo un trauma o una grave malattia che porta alla perdita di uno o più arti? Come fare per reagire positivamente? Quale il ruolo della famiglia e degli amici?
Queste alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta che possa essere di aiuto a tanti.
Al termine un piccolo rinfresco permetterà di conoscerci meglio.

Non mollare mai

Luisa Teresa Acquaderni  all’età di 58 anni ha dovuto affrontare non solo l’amputazione di un arto, ma anche la malattia che l’ha provocata,  un sarcoma sinoviale delle parti molli del ginocchio destro. Ciò nonostante, in poco più di un anno ha ripreso una vita normale. Non è un caso che questo incontro avvenga a Budrio, paese di eccellenza in ambito protesico, dove il Centro INAIL di Vigorso ha fatto scuola in tutto il mondo e ha visto nascere sul territorio altri centri  specializzati e convenzionati all’avanguardia.

Luisa Teresa è venuta a Budrio in una di queste strutture d’eccellenza, l’officina Arte Ortopedica, dove tanto per citare un nome noto si è rivolta anche anche Bebe Vio. Qui, dopo una protesi modulare su misura con invaso in materiali termoplastici e carbonio, ginocchio a comando elettronico e piede a restituzione di energia in fibra di carbonio, ha affrontato un lungo percorso di riabilitazione con «il fisio migliore che c’è», (così lei lo descrive) ovvero  Claudio Panizzi.  Claudio a Budrio è molto conosciuto per la sua lunga esperienza all’Istituito INAIL di Vigorso come tecnico nella riabilitazione di amputati all’utilizzo delle protesi. È qui che ha conosciuto Alex Zanardi e ha contribuito al suo percorso riabilitativo dopo il drammatico incidente del 2001. Tuttora, come  libero professionista, collabora come massofisioterapista con diversi centri riabilitativi italiani e a seguito dell’incontro con Zanardi ha collaborato con l’Associazione “Alex Zanardi Bimbi In Gamba Odv”.

Conduce l’incontro, Giulia Cavrini, professoressa alla Facoltà di Scienze della Formazione di Bolzano e membro del Comitato di Coordinamento della Consulta delle Donne di Budrio.

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