La popolazione straniera residente a Budrio

di Maurizia Martelli

Rumena, marocchina, cinese, ucraina, tunisina, albanese, moldava: queste sono le principali comunità di stranieri residenti oggi a Budrio, secondo le rilevazioni dell’ufficio anagrafe comunale.

LA PREVALENZA FEMMINILE NEGLI STRANIERI DELL’EST

Alcune hanno una forte prevalenza femminile: in particolare quelle dell’Est Europa (quasi il 90% dei cittadini dell’Ucraina sono donne, ma percentuali in linea si registrano anche dalla Polonia e Moldavia). Anche la comunità rumena, che oggi a Bologna e provincia è numericamente la più importante fra tutte le realtà straniere presenti, vanta una netta maggioranza di donne, che sono, limitandoci a Budrio, 288 contro 192 maschi. Molti di loro a Budrio hanno scelto di costruire il loro futuro, a giudicare da circa un centinaio di bambini e ragazzi tra 0 e 20 anni, molti dei quali, pur avendo la cittadinanza dei genitori, sono nati e vivono a Budrio. Questa attrazione al femminile sta in rapporto alle cure per anziani e al livello di accudimento riservato alle nostre case: salotti, bagni, camere da letto e cucine, a volte compresa l’alimentazione. Una rappresentanza domestica, quasi di arredamento, che un tempo si restringeva a poche famiglie borghesi e che oggi, invece, con la professionalizzazione femminile è diventata molto diffusa.

PIÙ UOMINI DAL NORD AFRICA

Viceversa, dal Pakistan, dalla Tunisia e dal Marocco, per rimanere tra i gruppi più numerosi, sono in prevalenza uomini coloro che risiedono nel nostro paese. Si tratta perlopiù di persone in età attiva, le quali arrivano nella nostra cittadina per ragioni di lavoro, ricostituendo poi frequentemente il nucleo familiare, di cui spesso fanno parte anche i minori. Anche tra questi possiamo comprendere dei manutentori della realtà domestica ma, sicuramente, inglobano anche operai manifatturieri.

CINESI IN EQUILIBRIO UOMO-DONNA

Perfetto equilibrio si registra invece tra i generi nella comunità cinese: le donne, 52 donne contro 53 maschi. È l’istantanea del diffondersi tra i nostri palati della cucina cinese, fino alla evoluzione del gusto nipponico del Sushi. Quelle donne e uomini insieme stanno alla cosiddetta Asian Fusion della economia nel sol levante. In modo meno fantasioso e più statistico sappiamo che il 62,9% della manodopera cinese è coinvolta nei settori del commercio e della ristorazione, ed è rilevante la loro presenza nel comparto dell’industria in senso stretto. Ne consegue che i residenti stranieri si raggruppino in prevalenza nelle classi di età giovanili e centrali e risultino mediamente più giovani rispetto al complesso della popolazione residente, con un età media di 33 anni rispetto agli oltre 45 della popolazione complessiva budriese.

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