Chiesa di Sant’Agata di Budrio: ristampa della guida storica a cura degli Amici delle Arti

Nell’ambito delle Giornate FAI di Primavera, domenica 16 marzo alle 16.30, la Chiesa di Sant’Agata di Budrio ospiterà la presentazione della ristampa della guida storico-artistica dal titolo “Chiesa di S. Agata di Budrio”.

Il volume, a cura del professor Dario Zappi, fondatore e a lungo presidente del Circolo Amici delle Arti, ritorna in una nuova edizione grazie all’impegno del circolo e al sostegno di diverse realtà del territorio.

Il Circolo Amici delle arti, sorto nel 1984, cominciò ad occuparsi del restauro della grande Pala d’altare di Jacopo Lippi, in grave degrado, nella chiesa di Sant’Agata dal 1990, come attesta il volume Budrio, chiesa di S.Agata: itinerario di un restauro pubblicato a cura del Circolo nel 1992, con saggi di importanti esperti. Proseguì poi con ulteriori restauri, al cui completamento, nel 2000, fu pubblicato un nuovo volume Sant’Agata di Budrio Storia, arte, restauro a cura di Dario Zappi, seguito qualche anno dopo dalla guida, dello stesso Zappi, Chiesa di S. Agata di Budrio che ne sintetizza i contenuti storico-artistici.

La ristampa di quest’ultima, che rispetto all’edizione originale vanta un aggiornamento delle immagini fotografiche, realizzate dal fotografo Giorgio Grassi, è stata accolta con entusiasmo dalle figlie Paola e Cristina e resa possibile grazie al contributo di diverse imprese locali:

“Conoscere il nostro patrimonio storico-artistico è il primo passo per proteggerlo, valorizzarlo e trasmetterlo alle generazioni future. Questa guida è un piccolo ma prezioso contributo a questo impegno condiviso” – sottolineano i membri del Circolo Amici delle Arti.

Il programma della giornata

Introducono

Giovanna Mengoli, socia fondatrice

Padre Sergio dei Servi di Maria – Chiesa di San Lorenzo

Paola Zappi

 

intermezzo di MUSICA  IMMAGINI  PAROLE

Intervengono

Maurizia Martelli, curatrice della ristampa

Davide Summaria, compositore e docente all’accademia di S. Cecilia in Roma, all’organo settecentesco di D.M. Gentili

Cristian Paolini, ocarinista e maestro di musica

Antonella Cosentino, scrittrice, già docente al Liceo scientifico G. Bruno di Budrio

Lorenza Servetti, ricercatrice storica


Qualche cenno sulla Chiesa di Sant’Agata

La Chiesa di Sant’Agata, come molte altre del territorio, è legata all’opera delle confraternite religiose. Fu costruita nel 1410 da un gruppo di capifamiglia budriesi riuniti nella compagnia della Misericordia e divenne parte integrante dell’ospedale annesso. Nel corso dei secoli subì diversi ampliamenti e ristrutturazioni, tra cui il significativo rifacimento del 1783 affidato all’architetto budriese Giuseppe Tubertini.

Rimasta in ottimo stato e regolarmente officiata fino alla Seconda guerra mondiale, la chiesa fu poi occupata dai tedeschi e trasformata in magazzino per Il Resto del Carlino. Dal 1960 cadde in completo abbandono, fino al 1990, quando la Parrocchia, sotto la guida di Padre Luigi Tugnoli, finanziò il restauro del tetto e dell’appartamento di Casa Sant’Agata vendendo una porzione dell’isolato.

Dopo il restauro del 2000, il Circolo Amici delle Arti ha continuato a sostenere la conservazione della chiesa. Tra gli ultimi interventi si segnalano quelli all’altare che ospita il Cristo deposto, una scultura in cotto attribuita al celebre scultore bolognese Giuseppe Maria Mazza. Grazie a un meticoloso lavoro di restauro pittorico e conservativo, affidato alla ditta Felsina Restauri Srl, è stato possibile restituire alla cornice dell’altare il suo colore originale, esaltando il chiaroscuro e restituendo alla scena tutta la sua intensità e profondità espressiva (leggi qui).

 

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