Alberature suggestive

di Carlo Pagani, il Maestro Giardiniere

Quando si sceglie un’albero a foglia caduca spesso non si tiene conto della bellezza che lascia la caduta del fogliame, a volte si assiste ad autentiche sculture, quelle che io definisco le opere d’arte della natura.

E’ il caso di questa splendida Melia azederach in questi giorni. Si tratta di un genere di 3/4 specie originario dell’India, Cina, Asia sudorientale ed Australia settentrionale. Da primavera all’estate produce una profusione di fiori stellati di colore lilla molto profumati che ancora oggi qualcuno definisce l’albero dei lillà. I fiori lasciano maturare una tal quantità di bacche ( tossiche) da rendere l’albero estremamente ornamentale anche d’inverno. Anche la vegetazione estiva non è niente male e il portamento espanso della chioma fa sì che diventi un albero con caratteristiche ornamentali ad ogni stagione soprattutto se si considera che durante l’autunno le foglie assumono un colore giallastro. Ama terreni moderatamente fertili ma ben drenati, non sopporta il ristagno dell’acqua.

Che il clima sia cambiato checchè ne dica Trump e la sua banda lo dice il fatto che fino a qualche decennio fa non reggeva al gelo dell’alta Italia mentre ora in compagnia degli ulivi se la gode anche in quelle regioni. Si moltiplica in primavera attraverso la semina che avviene direttamente con temperatura da 13 a 18 gradi. Il seme non presenta fenomeni di dormienza pertanto non necessita di stratificazione. Malattie nessuna.

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