Teatro consorziale – lo stato dell’arte

L’impegno dell’Amministrazione perché il Teatro Consorzialepossa riaprire il più presto possibile prosegue, seguendo le scadenze e gli obblighi che sono stati già più volte resi noti, in varie occasioni.

Il compimento del primo passo, necessario e dovuto, è fatto, con la consegna dell’esame-progetto, da parte dei professionisti dello studio di progettazione incaricato, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Come è stabilito dalla legge (D.M. 7 agosto 2012), spetta ai VVFF l’approvazione di questo documento, che deve contenere l’indicazione dettagliata di tutti gli interventi necessari per adeguare il teatro alla normativa vigente. Questo passaggio ha richiesto più tempo dei due mesi che ci si augurava e si era ipotizzato, ma ha comportato ripetuti sopralluoghi tecnici, molti dei quali sono stati effettuati a stretto contatto con gli stessi Vigili del Fuoco, che quindi hanno ricevuto un documento tecnico di cui già avevano in parte cognizione.

C’è un’altra circostanza, e non era prevedibile, che ha allungato i tempi di questa prima fase, diciamo, preparatoria, ed è stato un aggiornamento della normativa. Sono intervenuti, questa primavera, dei cambiamenti di normativa che hanno reso meno rigide alcune delle specifiche richieste per la messa a norma e vi è stato un periodo transitorio nel quale era possibile scegliere se attenersi alla normativa precedente o seguire la nuova.

La possibilità di aderire alla nuova normativa è parsa quanto preferibile, soprattutto in vista della successiva approvazione che andrà richiesta, quella della Soprintendenza ( http://www.sbapbo.beniculturali.it/ ) poiché il Consorziale, come noto, è un edificio storico vincolato.

Il ragionamento è abbastanza semplice: meno saranno impattanti gli interventi dovuti, meno modifiche al progetto, ragionevolmente, si presume ci verranno richieste dalla Soprintendenza.
La scelta di beneficiare della nuova normativa ha comportato il fatto che una discreta parte del lavoro fosse rifatto, ma è parsa la cosa più saggia, in vista del risultato.
L’esame-progetto è un documento impegnativo, che dettaglia più di una ventina di interventi specifici, che non è il caso di elencare qui: porte da allargare, materiali non ignifughi, allarmi, prese antincendio, impianto elettrico, compartimentazione di ambienti, altezza di balaustre e altro ancora.

Per alcuni interventi si è deciso di chiedere -come consente la legge- una deroga, potestà che è in capo al Comando Regionale, anziché provinciale, dei VVFF. Queste deroghe prevedono un tempo di risposta maggiore, 90 giorni anziché 60.

E’ quando avremo tutte le autorizzazioni dei VVFF che potremo chiedere l’autorizzazione agli interventi alla Soprintendenza, incaricando per questo un architetto, come stabilisce la legge.
Il parere della Soprintendenza prevede altri 60 giorni. Se il parere è positivo si procede, se invece richiede dei cambiamenti al progetto li si esamina, e quindi si ri-presenta il progetto coi cambiamenti richiesti; per approvare il progetto nella nuova redazione la Sovrintendenza ha sempre, al massimo, altri 60 giorni.

La materia è moto tecnica, e probabilmente noiosa, ce ne dispiace, ma è giusto che la cittadinanza sappia quali e quanti passaggi richiede la legge, prima che gli uffici preposti possano predisporre la gara d’appalto per i lavori.
Il tempo previsto -parliamo di stime, inevitabilmente- è di sei mesi per predisporre la gara e sei-sette mesi per compere i lavori.

Anche del costo dei lavori è possibile, allo stato attuale, fare non più che delle stime approssimative, che secondo l’Ufficio tecnico si attesteranno sui 5-600.000 euro.

L’Amministrazione valuta, per la data in cui è presumibile l’aggiudicamento dei lavori, di essere in grado di far fronte alla spesa mediante l’accensione di un mutuo. Vi sono però delle spese, necessarie, anche prima di quella data, sia pure meno impegnative, per esempio per l’attribuzione degli incarichi ai progettisti.

Tutte queste informazioni erano state già fornite in occasioni diverse, soprattutto da parte del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura, ma non crediamo sia inutile riportarle, come s’è qui fatto, in modo ordinato e contestuale.

E’ da poco sorto, grazie all’iniziativa di alcuni cittadini particolarmente legati alla nostra comunità, alla cultura e al Consorziale, unComitato per la raccolta di fondi per la messa a norma del Teatro.

La cosa ci fa molto piacere, e ci conferma della volontà di tanti cittadini, oltre che nostra come Amministrazione, di fare ognuno il massimo perché il Consorziale sia messo a norma e possa riaprire con tutti i crismi, ed essere rilanciato nella sua attività, come merita.

E’ questo, precisamente, il nostro impegno.

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